La più esterna lingua glaciale del Vatnajökull
Marco Vinci / 12 agosto 2021 / CriosferaSi chiama Svínafellsjökull, si trova in Islanda, ed è il ghiacciaio immortalato sulla pellicola di Interstellar, il celebre film di fantascienza del 2014 diretto da Christopher Nolan.
Alcune scene del lungometraggio, ambientate su un pianeta extraterrestre, sono in realtà state girate su questa distesa di ghiaccio ai piedi del massiccio dello Svínafell. Il rapido deterioramento delle coperture glaciali dovute alla progressiva fusione del ghiacciaio, sta giorno dopo giorno, minando la stabilità dei versanti rocciosi, rendendo rischiosa l’attività escursionistica sulla lingua glaciale. La protezione civile islandese, già parla di catastrofe ecologica e di alto rischio per i frequentatori.
La causa della possibile catastrofe ambientale sarebbe una combinazione dei movimenti vulcanici nelle aree limitrofe e del mutamento climatico, che insieme acuirebbero sensibilmente il rischio di disgregamento della parete rocciosa. Data l’intensità delle cause, gli esperti non escludono addirittura l’ipotesi di un crollo dello Svínafell.
I cambiamenti climatici hanno ridotto la massa del ghiacciaio, togliendo parte del supporto alla montagna e causandole profonde fratture strutturali, rendendola pericolosamente instabile. Milioni di metri cubi di roccia e terra potrebbero crollare in numerose frane o in un unico grande collassamento, distruggendo tutto ciò che si trova sulla strada dei detriti in caduta.
Quello che sta avvenendo sul Svínafellsjökull è la progressiva emersione delle rocce che costituiscono i fianchi ed il fondo del ghiacciaio. Queste rocce già fortemente alterate per effetto dell’esarazione glaciale dovuta al lento e inesorabile movimento del ghiacciaio, a contatto con l’atmosfera subiscono un’accelerazione dei processi di disgregazione con la conseguente formazione di accumuli di detrito e franamenti. Il principio che naturalmente genera le morene laterali e frontali, oggi è amplificato e reso incredibilmente veloce, così veloce da non rispondere più alle regole delle dinamiche naturali.
Senza più il supporto del peso del ghiacciaio parti della montagna possono crollare da un momento all'altro. La catastrofe potrebbe essere di dimensioni immense. Il volume totale di roccia e terra che costituiscono la montagna in pericolo ammonta infatti a oltre sessanta milioni di metri cubi. Le autorità prevedono due scenari: o crolli e frane progressive o un unico immenso crollo.
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